TRACCIA DI DIRITTO COMMERCIALE (1° giorno - 23 novembre 2016)
La società Alfa S.p.A., con sede in Roma, via Aurelia n. 1, svolge attività di autotrasporti e ha un capitale sociale di euro 500.000,00, diviso in 500.000 azioni del valore nominale di 1 euro ciascuna, così suddiviso:
– i soci Primo, Secondo, Terzo e Turillo detengono centomila azioni ciascuno, mentre le restanti centomila azioni sono detenute dalla stessa società.
Lo statuto prevede che, in aggiunta alla riserva legale, l’assemblea déstini ogni anno un ulteriore 10% di utile netto di bilancio a un’apposita riserva — attualmente ammontante a euro 100.000,00 — in conto futuro aumento di capitale.
Tizio, amministratore unico della società Alfa S.p.A., si reca dal notaio Romolo Romani, con studio in Roma alla via Aurelia n. 619 e riferisce che il bilancio è stato approvato tre mesi or sono e richiede di redigere il verbale di delibera dell’assemblea dei soci, tutti presenti, unitamente ai sindaci, per l’aumento scindibile del capitale sociale da euro 500.000,00 a euro 900.000,00 da attuare con le seguenti modalità:
– quanto a euro 100.000,00, mediante imputazione a capitale della predetta riserva;
– quanto a euro 100.000,00, mediante conferimento in natura di un autoveicolo industriale di proprietà del socio Terzo, di stato civile libero;
– quanto ai restanti euro 200.000,00, mediante offerta in opzione ai soci.
L’amministratore unico riferisce al notaio che il socio Secondo intende sottoscrivere in assemblea l’aumento di capitale anche mediante compensazione del credito esigibile di euro 40.000,00 da lui vantato nei confronti della stessa società Alfa S.p.A. a titolo di prezzo a fronte della vendita di un piccolo immobile già stipulata il mese precedente.
Il candidato, assunte le vesti del notaio Romolo Romani, rediga il verbale richiesto, individuati e dati per presupposti alla data dell’assemblea i documenti necessari, motìvi le soluzioni adottate e tratti, in parte teorica, degli istituti interessati e in particolare della disciplina delle riserve e del diritto di opzione.
TRACCIA INTER VIVOS (2° giorno - 24 novembre 2016)
Tizio, titolare di un’impresa corrente in Roma, dove risiede, è coniugato con Lucilla, dalla quale ha avuto tre figli: Primo, Secondo e il minore Terzo.
Tizio e Lucilla sono legalmente separati, senza reciproci addebiti né obblighi di mantenimento, e Lucilla, che risiede a Milano, è affidataria esclusiva del minore Terzo.
Tizio intende divorziare da Lucilla.
L’azienda è gestita in forma di impresa familiare con i due figli collaboratori Primo e Secondo.
Tizio non intende più esercitare l’attività di impresa e, a tal fine, ha già corrisposto al figlio Secondo quanto a lui spettante ai sensi dell’art. 230-bis c.c. mentre, a egual titolo, deve ancora corrispondere al figlio Primo la somma in denaro di euro 100.000,00.
I soggetti legittimati si rivolgono al notaio Romolo Romani, con studio in Roma, via Arenula n. 1, ed espongono che:
1) Tizio intende trasferire la detta azienda in Roma al figlio Primo, che ritiene il più idoneo a continuare l’attività;
2) contestualmente Primo intende liquidare il fratello Secondo con il trasferimento di una quota di sua proprietà della Gamma S.r.l., con sede in Roma, gravata da pegno in favore della Banca Alfa S.p.A., a garanzia di un finanziamento in corso;
3) Tizio è d’accordo con Primo a liquidare Terzo mediante il trasferimento di un appartamento a uso civile abitazione in Roma, in via Tuscolana n. 1, di proprietà di Tizio.
Tale trasferimento avrà anche l’effetto, per espressa volontà delle parti, di estinguere il suddetto debito di Tizio verso Primo, derivante dalla collaborazione nell’impresa familiare;
4) Lucilla, fisicamente impedita a sottoscrivere, è disposta a prestare il consenso al predetto accordo a fronte di una rendita vitalizia di euro 500,00 al mese.
Il candidato, assunte le vesti del notaio Romolo Romani, dati per acquisiti i documenti e i provvedimenti necessari, rediga l’atto richiesto, motivi la soluzione adottata e, premessi brevi cenni sull’impresa familiare, tratti degli istituti aventi diretta attinenza con la traccia e, in particolare, della struttura e natura del patto di famiglia.
TRACCIA MORTIS CAUSA (3° giorno - 25 novembre 2016)
Tizio, cittadino statunitense, da molti anni residente in Italia e che conosce solo la lingua inglese, lingua non conosciuta dal notaio, si reca dal notaio Romolo Romani, con studio in Roma alla via Arenula n. 70, per fargli redigere il testamento in forma pubblica.
A tal fine gli espone le seguenti sue volontà:
a) vuole che al momento della morte il suo testamento sia pienamente valido ed efficace secondo le norme dell’ordinamento italiano;
b) vuole che il figlio Secondo continui a versare la somma di euro 500,00 mensili a favore della prima moglie del testatore, Cornelia, da cui Tizio ha divorziato parecchi anni prima e alla quale tuttora versa un assegno mensile di mantenimento del suddetto importo;
c) vuole lasciare alla sua convivente Turilla il diritto di abitazione dell’appartamento in cui vivono sito in Roma e un assegno mensile di euro 800,00 per tutti il periodo in cui la stessa rimarrà di stato civile libero;
d) vuole attribuire al figlio Secondo sia la quota di legittima sia la quota disponibile;
e) vuole riconoscere al minore Terzo, per il quale il testatore ha appena iniziato il procedimento di adozione, soltanto i diritti di legittima eventualmente spettanti qualora l’adozione diventasse definitiva;
f) vuole lasciare al fratello Mevio l’appartamento sito In New York e il 50% delle quote della Alfa S.r.l. di cui Tizio e Mevio sono unici soci, società titolare di un marchio celebre, costituito dal cognome di famiglia “Delta”, compresi i diritti di sfruttamento economico dello stesso, con divieto di concorrenza a carico di tutti gli eredi.
Tizio, inoltre, si riconosce debitore nei confronti dell’amico Sempronio di una somma di euro 200.000,00 e, qualora tale debito fosse ancora esistente al momento della sua morte, vuole che a garanzia del pagamento di tale somma venga concessa ipoteca sull’appartamento attribuito a Turilla.
Tizio dichiara al notaio che il figlio Primo, premorto mentre era detenuto in esecuzione di una pena di anni 8 di reclusione, ha riconosciuto come suo figlio Filano, al quale il testatore non vuole lasciare alcunché. Tuttavia, qualora Filano fosse suo legittimario, vorrebbe lasciare al medesimo esclusivamente il denaro e i titoli esistenti e relativi al conto bancario intestato a Tizio presso la Banca Gamma S.p.A.
Il candidato, assunte le vesti del notaio Romolo Romani, rediga il testamento pubblico limitatamente alla stesura in lingua italiana, adeguandolo alle norme inderogabili di legge e in parte teorica giustifichi le soluzioni adottate e tratti del principio della “quota mobile”, del divieto di concorrenza imposto ai coeredi, della costituzione di ipoteca per testamento e delle norme di diritto internazionale privato in relazione alla legge applicabile in materia di successione.